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martedì 30 ottobre 2012

Salute e Benessere: La dieta delle tre ore

domenica 28 ottobre 2012

Salute e Benessere: La pasta integrale



Ammettiamolo: pochi di noi potrebbero dire con certezza di conoscere a fondo la pasta integrale. La maggior parte, poi, probabilmente neanche l’ha mai assaggiata. Eppure è un peccato, perché la pasta integrale – parente stretta della pasta tradizionale – ha tanti benefici (fa dimagrire, contiene più fibre, aiuta chi ha problemi di intestino…) e diversi aspetti interessanti da conoscere. Vediamo di conoscerla meglio, allora.
I vantaggi della pasta integrale
La pasta integrale, dal punto di vista puramente estetico, è identica a quella tradizionale: stessi formati (lunga o corta), giusto un colore appena più scuro, dovuto al fatto che è ricavata con semola di grano non privato della parte più esterna. I suoi vantaggi?
  • Ha tante fibre alimentari e questo lo devo proprio al suo ingrediente base, la semola di grano: 6 g di fibre in 100 g.
  • Fa dimagrire – la pasta integrale contiene circa 30 calorie in meno di quella tradizionale. Se limitiamo i condimenti, poi, il vantaggio per la dieta è ancora maggiore.
  • Rende subito sazi, perché l’alta quantità di fibre fa raggiungere molto presto un senso di sazietà. Ciò rende la pasta integrale perfetta per la dieta.
Gli svantaggi della pasta integrale
La pasta integrale, rispetto a quella tradizionale, ha qualche punto debole:
  • Meglio non mangiarla tutti i giorni: come tutti gli alimenti integrali, anche la pasta contiene acido fitico, una sostanza che riduce l’assorbimento da parte dell’organismo di nutrienti come il calcio, il ferro, il rame e lo zinco.
Ecco perché, per legge, la pasta integrale deve essere arricchita con ferro e vitamine.
  Ha tempi di cottura più lunghi: le fibre interagiscono con il calcio contenuto nell’acqua. Quindi, più l’acqua è ricca di calcio, più si allunga il tempo di cottura della pasta integrale. Se volessimo mangiarla davvero al dente, dovremmo cuocerla in acqua distillata.

    giovedì 25 ottobre 2012

    Salute e Benessere: Lo Spinning




    Spinning: c'è chi ne è appassionato e chi lo teme per la presunta fatica; chi non ne può fare a meno e chi vi rinuncia perché ritiene (a torto) che sia uno sport incompleto. In realtà lo spinning allena gambe e glutei, ma anche altri muscoli e...cervello!

    Che cos'è lo spinning?
    È un programma di allenamento che fornisce una preparazione atletica divertente e stimolante.
    I  gruppi muscolari interessati sono gli stessi del ciclismo: i muscoli  delle gambe, dei glutei, i dorsali, i bicipidi e tricipidi e persino i  pettorali e gli addominali. Non a caso il secondo nome dello spinning è cycling indoor, ciclismo da interni. Certo, non è la stessa cosa di  pedalare all'aria aperta, ma con la musica giusta, la resistenza  "dosata" e un po' di fantasia si può simulare di percorrere un percorso  montuoso, in pianura o in discesa.
    È uno sport più completo di quello che si crede, anche se la maggiore fatica la sostengono appunto le gambe e i glutei.
    Migliora inoltre l'apparato cardio-vascolare, allenando il muscolo cardiaco; e aumenta il fiato, ossigenando i polmoni.
    Ci si avvicina allo spinning con gradualità: è normale che all'inizio ci si senta stanchi e un po' impacciati. Gli  istruttori consigliano di provare almeno 4 lezioni prima di decidere che  non fa per noi. Alcuni esercizi inoltre non sono consigliati ai  principianti (come ad esempio il jumping in alto, la pedalata genere 'saltelli'), ma si può iniziare  dalle tecniche più semplici come la pedalata da seduti e la leggera  salita in collina.
    Se si è poco pratici dello spinning, è meglio chiedere all'istruttore la giusta posizione in sella: ci sono regole precise per regolare l'altezza del sellino e  la distanza dal manubrio. Si tratta di uno sport molto tecnico: una  volta appresi i  suoi segreti, diventerà naturale assumere la posizione  corretta con naturalezza.

    Quali sono i benefici dello spinning?
    I benefici non si esauriscono solo al livello fisico. Persino la mente beneficia dello spinning.
    È stato osservato che pedalare sulla bike favorisce la concentrazione, aumenta la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità, poiché pone un obiettivo davanti a sé da raggiungere, come ad esempio la simulazione della scalata in  montagna.
    Gli esperti sostengono inoltre che lo spinning, come tutte le discipline motorie che rilasciano endorfine, ha effetti benefici sull'umore. Insomma, è uno degli sport da praticare dopo una giornata faticosa dal punto di vista intellettuale: sali sulla bike e...pedali, dimenticandoti di tutte le tensioni. E non devi imparare nessun passo coreografico.
    In più la famosa resistenza (ciò che simula il percorso in salita) è dosabile in base alle proprie forze.

    Esercizi di spinning
    - Pedalare seduti a lungo allena la resistenza, la forza fisica e mentale, e la determinazione.
    - La salita da seduti è utile per sviluppare in modo bilanciato l'applicazione dell'energia su ognuna delle gambe.Quando la resistenza diventa difficoltosa da spingere, bisogna rimanere flessibili, evitando che la spinta diventi una "lotta" con i pedali. La parte superiore del corpo dovrebbe rimanere sempre sciolta e rilassata.
    - Pedalare in salita in piedi (la posizione 3 delle mani sul manubrio) rafforza e definisce i muscoli delle gambe.

    Non è da trascurare inoltre lo stimolo ad un allenamento efficace offerto dal gruppo di bikers, coordinato da un instruttore carismatico, e accompagnato da una musica adatta ai tipi di percorsi sui quali si sta immaginando di pedalare (new age per la pedalata rilassante; rock per lo jumping; dance per l'arrampicata e così via).

    Prima, durante e dopo lo spinning bisognerebbe integrare almeno 1 litro di acqua. La giusta reintegrazione dei liquidi può prevenire l'esaurimento da calore e la disidratazione, favorendo il recupero dopo la lezione.

    Ricordarsi che la resistenza va calibrata, oltre che sui percorsi che si decide di fare (pianura, collina, montagna, anche e soprattutto sulla base del proprio allenamento fisico).

    Se si comincia a sentirsi debole o si provano vertigini, è bene smettere gradualmente di pedalare, scendere quindi dolcemente dalla bike, e informare l'istruttore.

    Non c'è competizione nello spinning - né con se stessi né con gli altri - è uno sport che deve essere praticato per divertirsi.

    martedì 23 ottobre 2012

    Salute e benessere: 3 cibi di stagione per dimagrire



    Cibi autunnali che fanno dimagrire.
    L'autunno è senz'altro il momento migliore per decidere di mettersi a dieta e perdere quei chili, pochi o tanti che siano, per affrontare la stagione più fredda in piena forma. Come? Con l'aiuto delle verdure tipiche di questa stagione. Broccoli, cavolfiori, carciofi e zucca hanno notevoli proprietà antiossidanti contro l'invecchiamento delle cellule e sono utili anche per combattere lo stress tipico di questa stagione di mezzo.
    La nutrizionista Sara Farnetti, specialista in medicina interna ed esperta in malattie del metabolismo, spiega come trasformare un menù appetitoso in una cura a base di ortaggi.

    Il carciofo, ideale per la dieta e per il fegato.
    Il carciofo contiene veramente poche calorie: solo 22 per 100 grammi di prodotto, che lo rendono ideale per le diete. Si presenta in tante varietà diverse ma con una caratteristica comune: quella di avere sostanze disintossicanti per l'organismo, come la cinarina. Il carciofo è ideale in questo periodo in cui l'apparato gastrointestinale è sotto pressione. "I sintomi più caratteristici sono meteorismo, bocca amara e un po' impastata" dice ancora Sara Farnetti "ed è proprio dopo la ripresa del lavoro post-ferie estive che si riacutizzano coliti, gastriti e stitichezza".
    Per sfruttare al meglio le proprietà di questo ortaggio, la nutrizionista raccomanda da un lato di "non bollire i carciofi, altrimenti la cinarina si disperderebbe nell'acqua", e dall'altro di "usare i fondi, ossia la parte più tenera.
    Le foglie infatti sono ricche di lignina", che complicherebbe il lavoro di un apparato gastrointestinale già provato da coliti e gastriti. "Il piatto che propongo è una bella pasta condita con i fondi del carciofo". 

    Broccoli & Co., meglio stufarli.
    Quando le temperature cominciano ad abbassarsi  è più facile essere esposti a raffreddori,  virus parainfluenzali e stati di debolezza. Come fronteggiarli? Con broccoli, broccoletti, cavolfiori, cavolo cappuccio, verza, che, però, non vanno bolliti. Perche non si disperdano le proprietà, meglio stufarli direttamente nell'olio, senza dimenticare l'aggiunta di piante aromatiche che a loro volta difendono dalle infezioni". La ricetta? "Broccoli allo zenzero che funziona un po' come il carciofo; oppure stufato di verze e porri o cipolla, perché anche loro lavorano a favore delle difese immunitarie".

    La zucca, antitumore e antietà.
    Il terzo alleato per la dieta d'autunno è la zucca. "Anche lei" prosegue Farnetti "aiuta a potenziare le naturali difese dell'organismo. Ma soprattutto, come possiamo intuire dal colore, fornisce carotenoidi e beta carotene in particolare. I carotenoidi  hanno una potente azione antiossidante, perciò proteggono le cellule dalla degenerazione e dall'invecchiamento, causati dall'aggressione dei radicali liberi che ci fanno ammalare più velocemente.
    Sono sostanze antitumorali e antietà, cardine della protezione cellulare. E ci aiutano anche contro lo stress della ripresa del lavoro", un altro fattore che spesso risveglia gli acciacchi a cui si è più predisposti.

    domenica 21 ottobre 2012

    Salute e Benessere: Come riconoscere la depressione


    Cado in depressione. Sono depresso. Questa cosa mi deprime. Chissà quante volte, durante la giornata, ci capita di usare espressioni come queste… Nella stragrande maggioranza dei casi, lo facciamo a sproposito. La parola depressione, infatti, ha tante facce: può descrivere malesseri più o meno lievi, ma anche situazioni diverse come affaticamento, stress o tristezza legata magari a un fatto spiacevole. La depressione vera e propria, il disturbo mentale che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, entro il 2020, diventerà la seconda causa di invalidità nei Paesi occidentali dopo le malattie cardiovascolari, è qualcosa di ben preciso.

    La depressione ha 4 volti
    Secondo il professor Nicola Lalli, psichiatra e psicoterapeuta, già professore associato di Psichiatria e Psicoterapia presso l'Università “La Sapienza” di Roma, esistono quattro tipi diversi di depressione.
    • La depressione reattiva, causata da eventi traumatici: perdite affettive, difficoltà economiche e sul lavoro.
    • La depressione nevrotica, dovuta al carattere che rende alcune persone ipersensibili a stress e frustrazioni: chi ne soffre tende a colpevolizzare gli altri.
    • La depressione maggiore o endogena, in cui l’individuo di solito si colpevolizza.
    • La depressione mascherata, difficile da diagnosticare perché si manifesta con malesseri fisici vari.
    I sintomi inequivocabili della depressione
    La depressione, in tutti i suoi volti possibili, ha una serie di sintomi inequivocabili.
    Ecco i principali, secondo gli esperti della Mayo Clinic, una delle più prestigiose e autorevoli strutture sanitarie ospedaliere degli Usa. Alcuni di questi ci sono abbastanza familiari e anche facilmente collegabili alla depressione; altri, invece, sono decisamente sorprendenti Cominciamo da quelli più evidenti.
    • Tristezza o comunque infelicità diffusa.
    • Irritabilità o frustrazione, anche per questioni apparentemente senza importanza.
    • Perdita di interesse nelle attività consuete e quotidiane.
    • Diminuzione dell’interesse per il sesso.
    • Insonnia o sonno eccessivo.
    • Distrazione, difficoltà di concentrazione, indecisione.
    • Indolenza, apatia: anche le incombenze di poco conto risultano faticose.
    • Pensieri di morte o suicidio.
    • Crisi di pianto senza motivo preciso.
    • Senso di colpa, inadeguatezza, rimorso per fatti passati.
    I sintomi della depressione che non ti aspetti
    E poi ci sono quei segnali che in apparenza non verrebbe mai da collegare alla depressione. Vediamone alcuni dei più “insospettabili”:
    • Più peso: la depressione sciupa lo spirito, ma fa ingrassare il corpo. Al contrario di quanto si possa immaginare, il depresso non è affatto sempre e soltanto magro e smunto, ma al contrario può essere anche ben in carne.
    • Più appetito: il depresso ha spesso molta fame, a qualunque ora del giorno. Un team di scienziati dello University of Texas Southwestern Medical Center (Usa) ha scoperto come tutto dipenda da una sostanza chimica prodotta nel cervello e nello stomaco, la grelina, un potentissimo stimolante dell'appetito i cui livelli aumentano prima dei pasti e in associazione con il senso di fame. La grelina cerca di tirare su il morale, ma fa anche provare piu appetito e cercare cibi "consolatori" come il gelato e la cioccolata.
  • Lentezza: il depresso pensa, agisce e parla lentamente. Come se tutto dipendesse da profondità d’animo. In realtà, a causa di un fortissimo disagio interiore.
  • Mal di schiena: dietro una lombalgia apparentemente inspiegabile, perché magari non si è mai sofferto di problemi simili, potrebbe nascondersi un principio di depressione.
  • Mal di testa: anche un’emicrania in chi prima non aveva mai avuto cefalee, potrebbe essere un segnale da non sottovalutare di un inizio di depressione.
  • Asma: secondo uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell'Università di Heidelberg di Mannheim (in Germania), le persone molto ansiose, una condizione tipica di chi soffre di un principio di depressione, sono tre volte più esposte al rischio di sviluppare l’asma.
  • giovedì 18 ottobre 2012

    Salute e Benessere: Consigli per svegliarsi meglio



    Alzarsi la mattina spesso può essere parecchio faticoso, soprattutto se l'orario è particolarmente impegnativo e vi fa pensare che siete lavoratrici notturne, e se la motivazione - recarsi in ufficio- non è delle più accattivanti.

    Apprezzare il mattino però non è difficile: ci sono piccoli gesti che possono rendere tutto più facile. Per cominciare, quando suona la sveglia, non bisogna balzare subito giù dal letto: prendetevi il tempo di stiracchiarvi nel letto, stendendo per bene le gambe e allargando le braccia, respirando a fondo e mettendo a fuoco lo sguardo. Poi, accendete la radio: un sottofondo musicale può aiutarvi a sentirvi più dinamica, energica. Aprite subito le persiane: la vista del sole agisce positivamente sul cervello, che si "riconnette" più in fretta. La doccia è rigenerante: il sonno passa via subito con l'acqua, e le membra si risvegliano. La colazione è fondamentale: spremuta, caffè, un frutto e un dolcetto. La mattina infatti potete concedervi strappi alla regola senza sentirvi in colpa, perchè nel resto della giornata riuscirete a bruciare le calorie in eccesso.

    Per un mattino sereno però, la cosa più fondamentale è andare a coricarsi a un orario decente la sera precedente, senza aver abusato con il cibo e l'alcool. Una cena pesante infatti può provocare incubi, disturbi del sonno e di conseguenza un cattivo risveglio. Cercate di dormire almeno sette ore a notte, favorendo il sonno magari con una bella tisana rilassante. L'ideale sarebbe concedersi un piccolo massaggio, magari con l'aiuto del partner, prima di coricarsi.

    lunedì 15 ottobre 2012

    Salute e Benessere: L'osteopatia

    Che cos'è l'osteopatia
    È un trattamento che prevede l'utilizzo delle mani come strumenti terapeutici.

    Qual è il suo scopo?
    "È quello di individuare la causa della comparsa di un sintomo (in genere un dolore) attraverso un colloquio iniziale col paziente, ed agendo sulla causa stessa eliminare o migliorare il sintomo - dice l'osteopata Arrigo Tesio."
    Principi dell'osteopatia
    L'osteopatia è una terapia olistica - dice l'osteopata Arrigo Tesio - cioè che segue il principio secondo il quale ogni parte del corpo dipende ed influenza le altre: in altri termini il corretto funzionamento di ognuna di esse collabora ed assicura il benessere di tutto il corpo.
    Qualora vi sia un disequilibrio tra la struttura e la funzione (per esempio un trauma) l'effetto sarà una perdita di funzionalità di una parte del corpo.
    L'osteopatia non si propone di guarire il corpo ma, attraverso il suo riequilibrio, di far sì che il corpo "si autocuri".

    Tecniche osteopatiche
    Sono di vario tipo:
    cranio-sacrali: ristabiliscono il meccanismo di respirazione primaria agendo sulle strutture ossee, legamentose, muscolari e fasciali del cranio e del sacro;
    viscerali: permettono all'organo di ritrovare la giusta motilità e consentono un corretto riequilibrio dell'influenza viscero-scheletrica;
    strutturali: ripristinano la corretta funzionalità articolare.

    A che età ci si rivolge ad un osteopata?
    A qualunque età: dai pazienti più giovani come i neonati che faticano a dormire o a mangiare, fino alle persone più anziane che accusano difficolta' di movimento o dolori persistenti.
    Il paziente tipo che richiede si presenta nello studio di un ostepata è solitamente afflitto da lombalgie, sciatalgie, cervicalgie, cefalee, dolori articolari, squilibri posturali.

    Dopo quanto tempo si sta meglio
    I primi risultati si possono già notare dopo le prime 3-4 sedute (di solito a cadenza settimanale) ma nei casi più problematici la frequenza e il risultato possono chiaramente variare.
    Dopo un netto miglioramento della sintomatologia del paziente le sedute vengono diradate a cadenza quindicinale, mensile fino ad arrivare ad incontrare il paziente ogni 3-4 mesi e spesso solo per semplici controlli.

    venerdì 12 ottobre 2012

    Salute e Benessere: Come prevenire l'invecchiamento

    Secondo la Nutrigenomica, la nutrizione è legata alla genetica, al punto che è stato osservato in laboratorio che il cibo è in grado di fornire informazioni ai nostri geni.
    Il  cibo è fortemente correlato con lo stato di salute generale del corpo e  in generale con le più diffuse malattie dell'era moderna.
    Il cibo informa i nostri geni e previene l'invecchiamento.
    Alcune sostanze in particolare agiscono efficacemente sul processo di  invecchiamento, intervenendo sui singoli organi, dato che i danni  ossidativi si accumulano su tutto l'organismo.

    Vediamo le sostanze antiossidanti più importanti.

    1.Una delle sostanze maggiormente studiate è un polifenolo, la curcumina, il pigmento che dà il colore al curry. Sono note da anni le sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, e la ricerca ha evidenziato le sue capacità neuroprotettive. La curcumina rappresenta una buona strategia di integrazione per aiutare a combattere l'invecchiamento cerebrale, oltre che una valida protezione del sistema osteo-articolare.

    2. Il licopene, estratto dal pomodoro,  si concentra naturalmente nella pelle.
    La ricerca scientifica ha  dimostrato il potere del licopene di proteggere la pelle dalla  formazione di eritemi solari dovuti all'esposizione di raggi UV. In  ultima analisi, dunque, il licopene protegge la pelle dal photoaging.

    3. L'astaxantina è un pigmento rosso presente in natura in numerosi organismi viventi, come i salmoni, ed ha come principale fonte estrattiva la microalga unicellulare Haematococcus pluvialis. Questo pigmento protegge le cellule e i tessuti da danni indotti dai radicali liberi e in primis dall'ossidazione.

    4. Dall'uva e da molte altre piante si estrae il resveratrolo, che aiuta a ridonare tono e luminosità alla pelle. È inoltre noto per essere un naturale protettore del sistema cardiovascolare: fra le altre azioni protegge cuore e vasi dal colesterolo cattivo.

    5. Dal lievito si estraggono i nucleotidi che vengono aggiunti a molti latti artificiali per lattanti in quanto è  stato dimostrato che favoriscono la crescita dei bifido batteri. Si  ritiene quindi che un apporto integrativo di nucleotidi possa favorire  la duplicazione cellulare delle cellule della difesa immunitaria.
    Queste sostanze, oltre che nella normale alimentazione, possono essere assunte in forma altamente biodisponibile e concentrata in integratori alimentari a forte azione antiossidante ed antinvecchiamento globale.

    lunedì 8 ottobre 2012

    Salute e Benessere: Iperacidità di stomaco

    Di solito avvertiamo iperacidità di stomaco in seguito ad una grande abbuffata o ad uno stress esagerato.
    I  sintomi sono bruciore di stomaco dovuto ad un'eccessiva produzione di  acido gastrico, spesso accompagnato da da dolore e crampi addominali.
    Se capita occasionalmente, non c'è da preoccuparsi.
    Il rimedio consiste nell'antiacido, che si acquista in farmacia senza ricetta medica, poichè rientra nella categoria dei farmaci di automedicazione.
    I sintomi scompaiono brevemente nel giro di poco.

    Cosa fanno gli antiacidi?
    Spengono lo stomaco in fiamme e riportano gli acidi alla normalità. I  più usati sono quelli a base di calcio carbonato e magnesio carbonato,  due sostanze che agiscono insieme neutralizzando l'eccesso di acido  cloridrico nello stomaco.

    In farmacia sono disponibili anche antiacidi da usare senz'acqua per tutte quelle situazioni, nelle quali non è possibile avere a disposizione un bicchiere d'acqua, come pe esempio per strada, in  viaggio o al lavoro.
    
    Prevenire l'acidità di stomaco
    La prevenzione dell'iperacidità gastrica consiste in una serie di regole di buona condotta igienico-sanitaria e alimentare:
    - evitare pasti abbondanti;
    - masticare lentamente;
    - non ingurgitare qualsiasi cibo con velocità;
    - dopo ogni pranzo, fare una pausa prima di riprendere a lavorare, meglio ancora se si fa una camminata di mezz'ora.
    -  a tavola è meglio evitare gli insaccati, i fritti, le carni rosse e i  pesci grassi, i legumi interi, le spezie piccanti, i crostacei, il vino,  il caffè e in generale le bevande troppo fredde o troppo calde.
    Anche la natura può venire in soccorso dello stomaco: è stato dimostrato che il tè verde e la liquirizia favoriscono una buona digestione, riducono la produzione di acido cloridrico e favoriscono lo svuotamento gastrico.

    Se invece l'iperacidità gastrica dovesse ripresentarsi spesso, è il caso di rivolgersi al medico curante oppure al gastroenterologo.
    I disturbi di eccessiva acidità e bruciore allo stomaco potrebbero rivelare qualche infiammazione sulla quale è opportuno indagare, e poi eventualmente curare.
    Gli  stessi gastroenterologi sconsigliano l'uso prolungato (più di 3 mesi) di antiacidi, poiché possono celare un disturbo, che va curato in  maniera più approfondità. È un po' come dire: se placo sempre il  sintomo che puntualmente ritorna, come faccio a scoprire la causa  dell'iperacidità?
    Ecco perché è meglio non abusare degli antiacidi, che restano comunque validi alleati dello stomaco superimpegnato, in momenti occasionali.

    giovedì 4 ottobre 2012

    Salute e Benessere: Mal di schiena, cause e rimedi

    Non fa differenze di sesso, età ed estrazione sociale. Né ama particolari stagioni. È il mal di schiena che colpisce tutti almeno una volta nella vita. Raro che sia grave, sicuramente fastidioso. Ecco da cosa dipende e come risolverlo.

    Le principali cause del mal di schiena
    Tutti noi, almeno una volta nella vita, soffriamo di mal di schiena.
    Nella maggior parte dei casi il dolore lombare è dovuto a uno strappo muscolare o a uno stiramento (il cosiddetto 'colpo della strega'), riscontrabili nel 70% dei pazienti.
    La restante parte prova dolore alla schiena in seguito a condizioni osteomuscolari degenerative, come l'artrosi e l'osteoporosi (il 10%) e malattie viscerali (14%), come quelle che interessano gli organi pelvici, i reni e l'apparato gastrointestinale.
    Solo l'1% dei dolori lombari dipende da patologie gravi.
    Tutto il resto, cioè il 6% parte del totale dei pazienti che accusano mal di schiena, è dovuto ad altri fattori che solo il medico può individuare, come ad esempio fratture, cifosi e ernie del disco.
    I dati sono rassicuranti, se si pensa che sia uno dei malanni che più affliggono l'essere umano, spesso per errate posizioni, stress e affaticamenti muscolare.

    Quando si scatena il dolore alla schiena il desiderio è uno solo: farlo passare. Dal punto di vista sintomatologico, la terapia più efficace è quella con gli analgesici. Sul lungo periodo però i farmaci da soli non bastano. Se non si correggono gli errori, prima o poi la lombalgia si ripresenta. Ci vuole una visita dallo specialista (ortopedico) per impostare un piano terapeutico efficace. Il primo passo è una terapia d'attacco, da seguire per quattro, cinque giorni, a base di farmaci antinfiammatori contro il dolore e miorilassanti per sciogliere le contratture muscolari.
    A ciò è bene associare un ciclo di massaggi specifici che vengono effettuati da un fisioterapista per accelerare la guarigione.
    Se tutto ciò non dovesse bastare e il mal di schiena diventa un appuntamento ricorrente, si può tentare la strada dell'osteopatia, un trattamento manuale che cerca di curare un dolore apparentemente inspiegabile.

    Una volta passato il dolore acuto, si può programmare terapia riabilitativa sotto la guida dello specialista.
    Le tecniche più utilizzate contro il mal di schiena sono un'evoluzione della tradizionale fisioterapia, sempre utile ed efficace.


    Fare esercizi di yoga
    Lo stress causa mal di schiena, come dimostrato da più studiosi. Chi è sotto pressione ha un rischio tre volte più alto degli altri di soffrire di lombalgia, perché a tensione fa  assumere una posizione rigida che provoca infiammazioni e contratture  ai muscoli della colonna. La soluzione? Imparare a controllare le  tensioni. La più efficace fficace tecnica antistress, come prova una  ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Complementary Therapies in  Medicine è lo yoga (qualsiasi corso va bene), che, in più ha esercizi specifici per la schiena.

    Per contrastare ulteriormente il mal di schiena si possono comprare sedie con lo schienale alto.
    Per l'ufficio la sedia deve avere lo schienale alto (che arrivi all'altezza delle scapole) ed essere un modello girevole, così da evitare torsioni dannose alla colonna vertebrale.
    A  casa, no alle poltrone troppo morbide. L'ideale sono quelle con lo schienale che si inclina. Si può anche appoggiare un cuscino a livello lombare: affinché sostenga la schiena dev'essere abbastanza rigido e spesso circa cinque centimetri.

    Errori da evitare.
    Dormire su un materasso duro non fa bene alla schiena, come in molti ancora credono. La regola per scegliere bene? Provare prima dell'acquisto. Va bene se quando ci si corica il materasso segue le curvature del corpo senza che si creino affossamenti.
    Mettersi a letto durante le crisi
    La paura di soffrire porta spesso a stare il più possibile fermi. Niente di più sbagliato. È invece il movimento che accelera la guarigione, dato che stimola la produzione di alcune sostanze che hanno un effetto antidolorifico. Inoltre aiuta a rilassare la muscolatura che durante un attacco è contratta. L'attività più indicata? Sicuramente camminare. E continuare a svolgere le solite attività quotidiane. Unico avvertimento, dicono gli specialisti: fermarsi e riposarsi per qualche minuto in caso di fastidio o di dolore.

    martedì 2 ottobre 2012

    Salute e Benessere: La Cellulite

    Che cos'è la cellulite?
    Adiposis edematosa, buccia d'arancia, cuscinetti, comunque la si chiami si tratta sempre di lei, l'orrida cellulite. Un vero dramma estetico che colpisce quasi tutte noi (ne soffre ben il 90% delle donne). Fisicamente equivale a grasso accumulato, pelle troppo sottile e tessuto connettivo che tira la pelle.

    Quali fattori favoriscono la cellulite?
    I fattori che la favoriscono sono:
    - Gli ormoni: estrogeno, insulina, ormoni tiroidei, prolattina e noradrenalina
    - Genetica: l'essere donna, la circolazione sanguigna non eccellente e il metabolismo lento
    - Dieta: chi mangia troppi grassi, carboidrati, sale, e poche fibre - Stile di vita: fumatori, chi non fa esercizio fisico, e chi rimane fisso in una posizione (che sia seduta o in piedi) per lungo tempo
    - Vestiti: l'abbigliamento stretto che limita la circolazione

    Come liberarsi dalla cellulite? La letteratura medica e scientifica non riconosce alcun rimedio come valido ma ciò non vuol dire che nella esperienza individuale non ne esistano che si rivelano efficaci per cui quello che tocca fare è provare vari trattamenti fino a che non si trova quello che funziona.

    Trattamenti anticellulite.
    Trattamenti terapeutici che si possono seguire sono fisici o meccanici.

    Trattamenti terapeutici meccanici.
    Includono il massaggio pneumatico, i massaggi linfatici, la terapia del calore, gli ultrasuoni, la terapia delle frequenze radio, la terapia magnetica, la terapia delle onde radiale, la elettrostimolazione. E' importante segnalare che nè la liposuzione nè le diete riducono la cellulite.

    Trattamenti terapeutici fisici.
    Un altro gruppo di strategie per la lotta contro la cellulite prevede l'uso di medicine con principi attivi che lavorano sui tessuti grassi. Ce ne sono di numerosi, tra questi le methylxanthine (caffeina e teobromina), la pentoxifylline, le beta-agonist e l'adrenalina, le alpha-antagonists, gli aminoacidi, e il ginkgo biloba.

    Come prevenire la cellulite.
    La cellulite non si può realmente prevenire. Nel senso che se esiste una predisposizione genetica è difficile che non compaia ma certamente una dieta sana - e quindi pochi grassi, molta frutta, verdura e fibre - ne rendono più difficile l'insorgenza. Ugualmente, l'esercizio fisico regolare, un peso corretto e un abbigliamento largo (perizoma, pantaloni ampi, non calze strette, etc.) aiutano perchè lasciano più libera la circolazione sanguigna.

    Belle nonostante la cellulite.
    Se anche è molto difficile eliminare la cellulite è certamente possibile migliorarne l'aspetto estetico; in altre parole, la cellulite c'è ancora ma si vede (anche molto) meno. Per ottenere questo risultato è importante seguire un regime alimentare corretto, sano ed equilibrato, e fare esercizio fisico.