Cado in depressione. Sono depresso. Questa cosa mi deprime. Chissà quante volte, durante la giornata, ci capita di usare espressioni come queste… Nella stragrande maggioranza dei casi, lo facciamo a sproposito. La parola depressione, infatti, ha tante facce: può descrivere malesseri più o meno lievi, ma anche situazioni diverse come affaticamento, stress o tristezza legata magari a un fatto spiacevole. La depressione vera e propria, il disturbo mentale che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, entro il 2020, diventerà la seconda causa di invalidità nei Paesi occidentali dopo le malattie cardiovascolari, è qualcosa di ben preciso.
La depressione ha 4 volti
Secondo il professor Nicola Lalli, psichiatra e psicoterapeuta, già professore associato di Psichiatria e Psicoterapia presso l'Università “La Sapienza” di Roma, esistono quattro tipi diversi di depressione.
La depressione, in tutti i suoi volti possibili, ha una serie di sintomi inequivocabili.
La depressione ha 4 volti
Secondo il professor Nicola Lalli, psichiatra e psicoterapeuta, già professore associato di Psichiatria e Psicoterapia presso l'Università “La Sapienza” di Roma, esistono quattro tipi diversi di depressione.
- La depressione reattiva, causata da eventi traumatici: perdite affettive, difficoltà economiche e sul lavoro.
- La depressione nevrotica, dovuta al carattere che rende alcune persone ipersensibili a stress e frustrazioni: chi ne soffre tende a colpevolizzare gli altri.
- La depressione maggiore o endogena, in cui l’individuo di solito si colpevolizza.
- La depressione mascherata, difficile da diagnosticare perché si manifesta con malesseri fisici vari.
La depressione, in tutti i suoi volti possibili, ha una serie di sintomi inequivocabili.
Ecco i principali, secondo gli esperti della Mayo Clinic, una delle più prestigiose e autorevoli strutture sanitarie ospedaliere degli Usa. Alcuni di questi ci sono abbastanza familiari e anche facilmente collegabili alla depressione; altri, invece, sono decisamente sorprendenti Cominciamo da quelli più evidenti.
E poi ci sono quei segnali che in apparenza non verrebbe mai da collegare alla depressione. Vediamone alcuni dei più “insospettabili”:
- Tristezza o comunque infelicità diffusa.
- Irritabilità o frustrazione, anche per questioni apparentemente senza importanza.
- Perdita di interesse nelle attività consuete e quotidiane.
- Diminuzione dell’interesse per il sesso.
- Insonnia o sonno eccessivo.
- Distrazione, difficoltà di concentrazione, indecisione.
- Indolenza, apatia: anche le incombenze di poco conto risultano faticose.
- Pensieri di morte o suicidio.
- Crisi di pianto senza motivo preciso.
- Senso di colpa, inadeguatezza, rimorso per fatti passati.
E poi ci sono quei segnali che in apparenza non verrebbe mai da collegare alla depressione. Vediamone alcuni dei più “insospettabili”:
- Più peso: la depressione sciupa lo spirito, ma fa ingrassare il corpo. Al contrario di quanto si possa immaginare, il depresso non è affatto sempre e soltanto magro e smunto, ma al contrario può essere anche ben in carne.
- Più appetito: il depresso ha spesso molta fame, a qualunque ora del giorno. Un team di scienziati dello University of Texas Southwestern Medical Center (Usa) ha scoperto come tutto dipenda da una sostanza chimica prodotta nel cervello e nello stomaco, la grelina, un potentissimo stimolante dell'appetito i cui livelli aumentano prima dei pasti e in associazione con il senso di fame. La grelina cerca di tirare su il morale, ma fa anche provare piu appetito e cercare cibi "consolatori" come il gelato e la cioccolata.
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