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martedì 27 novembre 2012

Salute e Benessere: Il Nickel, Un Nemico Troppo Diffuso






Il nickel è molto diffuso non solo negli alimenti, ma anche dei detersivi e nei cosmetici. Secondo alcuni dati del sistema europeo di vigilanza sulle allergie da contatto, l’Italia è il paese europeo con la più alta percentuale di soggetti allergici al nickel e molti non lo sanno neppure. In via precauzionale, quindi, è molto importante fare attenzione ai prodotti che si acquistano per evitare le reazioni allergiche o per monitorare gli sfoghi cutanei.
Possiamo trovare questo metallo in tutti cosmetici, come gli ombretti, i rossetti, il mascara, ma anche nei detergenti per il corpo e per la casa e nelle creme.

Come fare a sapere se ho acquistato un sapone con del nickel?
Purtroppo leggere gli ingredienti non serve a molto, perché il nickel non è un elemento che si aggiunge alla formula di composizione (è vietato).
Spesso lo si trova all’interno dei prodotti a seguito di una contaminazione della catena di lavorazione. In alcuni casi, dipende dal fatto che il prodotto è stato conservato in contenitori metallici. Poi ricordiamo che il nickel è ovunque in natura, nell’acqua, nel suolo, in molti alimenti e persino nell’acciaio inox. È bene quindi acquistare detergenti o cosmetici che riportano la scritta nickel tested. È praticamente impossibile sperare nella formula nickel free e non dipende dalla malafede del produttore, ma dalla realtà della situazione: siamo oggettivamente inquinati.
Le diciture «nickel tested» oppure «nickel free» sono l’unica garanzia che abbiamo che il contenuto di nickel è stato effettivamente controllato e che in teoria, se presente, non dovrebbe superare i limiti della tollerabilità.

Come si manifesta l'allergia al nickel?
L’allergia al nickel purtroppo è molto diffusa e si manifesta soprattutto con la dermatite da contatto. Sulla pelle quindi che ha toccato il nickel compare un eczema, una sorta di eritema, con desquamazione, vescicole contenti liquido chiaro. Queste vescicole possono anche rompersi e provocare l’insorgere di crosticine. Le persone maggiormente predisposte a questo problema sono quelle che già hanno storia allergica.

Dove si trova il nickel?
 Purtroppo è contenuto ovunque, soprattutto nei cibi. State quindi lontani da gioielli di bigiotteria, ma anche i più comuni utensili da cucina. Potete utilizzare solo strumenti o gioielli in oro o in acciaio inox. Il nickel si trova nei prodotti per il corpo, come cosmetici, detersi e tinture per i capelli. E poi come annunciato prima, il pericolo più insidio è la dieta: dagli spinaci al vino, dai legumi al pesce. Sono tantissimi i prodotti che nascondono questa sostanza.

Come si può sapere si è allergici al nickel?
Ci sono dei patch test, si applica sulla pelle una piccola percentuale di prodotto e si osserva la reazione. La lettura dei dati avviene dopo 2-5 giorni. Certificata l’allergia è molto importante stare lontani da questo metallo. Evitate quindi i cibi in scatola, acquistate solo prodotti nickel-tested.
Per la reazione da contatto, esistono dei prodotti per curare l’eczema e il prurito. Si usano degli antistaminici e delle pomate al cortisone, cercando sempre di non superare cicli da 10 giorni. Il consiglio, comunque, è sempre quello di fare molta attenzione a non venire in contatto con il nickel, per quanto sia possibile.

Quali cibi sono da evitare se si è allergici al nickel?
- Evitare asparagi, funghi, spinaci, cipolle, pomodori e legumi come ceci, fagioli, fave, soia, piselli, lenticchie; lattuga e carote; farina integrale e di mais; prugne, pere e uva passa; mandorle, nocciole, rabarbaro e arachidi; thé e cacao, margarina; lievito chimico; aringhe e ostriche

- Da consumare con moderazione: cavolfiore, cetrioli, cavoli; farina 00 e riso brillato; frutta; marmellata; caffé; uova; olio di oliva; bevande e formaggi fermentati; crauti; insaccati di maiale e di bue; fegato di maiale; tonno, bottarga ed alici in scatola; crostacei e frutti di mare; vino e birra.

- Sono consentiti invece, in quantità libere, i seguenti cibi: tutte le carni, pesce (tranne aringhe e ostriche), latte e derivati (burro, yogurt, formaggi), patate.




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