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sabato 31 marzo 2012

Salute: Le Allergie


Con la bella stagione i fiori sbocciano, i profumi inebriano l'aria di nuove fragranze e i colori si accendono risvegliando i sensi della natura.

Non tutti però godono piacevolmente di questa esplosione di vita, anzi, molti si ritrovano proprio in questo periodo a combattere puntualmente come ogni anno, con le temute allergie. Naso che cola, starnuti, pruriti, arrossamenti sono solo alcuni dei sintomi di questo disturbo che nel mondo colpisce centinaia di milioni di persone di tutte le età e che è destinato ad aumentare nel tempo.

Cause delle allergie

In Italia si prevede che entro il 2020, un bambino su due soffrirà di rinite allergica e le cause scatenanti del problema devono essere ricercate nello stile di vita che è cambiato considerevolmente rispetto al passato. Cinquant'anni fa, infatti, c'erano molte meno norme igieniche e di sicurezza anche aliemntari, minore era la maniacalità del pulito e paradossalmente le manifestazioni allergiche erano di gran lunga ridotte rispetto ad oggi. I ragazzi trascorrevano gran parte della giornata all'aperto e la loro flora batterica intestinale si rafforzava combattendo contro i germi dell'ambiente esterno, mentre ora trascorrendo gran parte del tempo in ambienti più protetti e se vogliamo più asettici, il sistema immunitario "impazzisce" più facilmente reagendo contro sostanze in realtà innocue, considerate però erroneamente nocive dal nostro organismo.
A questo si aggiunge anche il problema dell'inquinamento, l'aria che respiriamo è sempre più alterata dallo smog e da agenti tossici che ci espongono maggiormente al rischio di asma ed allergie, incidendo sulla difesa immunitaria già debilitata. La conferma che lo stile di vita e l'ambiente siano le principali cause scatenanti delle allergie ci è data dall'aumento del disturbo negli immigrati, che risultano essere molto più sensibili ai fattori allergici nei paesi del benessere, socialmente avanzati, rispetto a quanto lo fossero nei propri paesi d'origine.

Le società dell'igiene e del progresso possono essere quindi assurdamente ritenute le realtà ambientali più fertili alla produzione di questo tipo di malattie.

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